

di Cinzia Spanò liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Mauro Covacich (G. Einaudi Editore)

LA TRAMA
Miele ha trentadue anni, è una ragazza come tante, vive da sola e ha delle storie occasionali.
Da tre anni ha deciso di aiutare a morire le persone che lo desiderano: malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia, persone le cui sofferenze intaccano la dignità di essere umano. Pur lavorando in clandestinità , nell'ambiente medico è piuttosto famosa e molti si affidano a lei.
Ma un giorno a richiedere il suo servizio è l'ingegner Grimaldi, un settantenne in perfetta salute. E la vita di Miele improvvisamente ha una svolta.
Fino ad ora Miele aveva offerto i suoi "servizi" - a pagamento - a persone in oggettivo stato di necessità anche per riuscire in ciò che non aveva potuto fare per sua madre, morta tra atroci dolori.
Ma ora l'estrema razionalità e la lucidità della richiesta di Grimaldi la costringe a fare un passo ulteriore, un passo che Miele non può facilmente rassegnarsi a compiere.
Chi è quel vecchio? E cosa vuole da lei? Perché non si toglie la vita da solo?
"Io non sono un'assassina!", urla scappando di corsa dopo il primo incontro con l'Ingegnere.
Ma qualcosa che nemmeno lei riesce a definire la costringe a tornare per cercare di capire: perché Grimaldi vuole morire?
il racconto dei tanti casi di uomini e donne, giovani e adulti, con cui la giovane si è confrontata si intreccia con l'incontro con il nuovo, affascinante cliente e con le frequenti uscite in mare durante le quali Miele cerca una tranquillità interiore, ottenendone invece l'angosciosa sensazione che la Terra, la Natura, siano un luogo inospitale e popolato da mostri dove l'uomo è solo un inquilino indesiderato.
La pietà , il dolore, la compassione sono da sempre al centro della letteratura e del teatro.
Ogni generazione incarna questi sentimenti in un personaggio che sappia interpretarli di nuovo per un mondo e un'umanità che di epoca in epoca cambiano, come cambia la sensibilità morale.
Miele è il personaggio che racconta la pietà , il dolore e la compassione del nostro tempo spietato.

LA TEMATICA
In tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Finlandia, dalla Nuova Zelanda allo Zimbabwe, nascono ogni
giorno associazioni che difendono il diritto a una morte meno dolorosa e più dignitosa.
Il "Fine Vita" è uno dei grandi temi della nostra epoca, perché la morte non è più solo un fatto naturale ma, grazie ai progressi fatti in ambito medico e scientifico, sta diventando sempre più "tecnicizzata", con risultati inimmaginabili fino a pochissimi decenni fa.
Proprio per questo motivo esistono, come sosteneva anche ilCardinal Martini "zone di frontiera, dove non è subito evidente quale sia il bene. È pertanto buona regola astenersi dal giudicare frettolosamente e poi discutere con serenità per non creare inutili divisioni."
Una discussione serena è l'obiettivo del progetto A Nome Tuo, nato da un romanzo estremamente
provocatorio, che obbliga a domandarci dove arriva il nostro concetto di libertà individuale e che
comunque non intende imporre nessun punto di vista.
Cinzia Spanò